Dal mese di ottobre del 2017 a Salbertrand la Cooperativa Frassati, insieme al Con.I.S.A. Valle di Susa, hanno avviato la prima struttura di seconda accoglienza* per minori stranieri non accompagnati (MSNA) presente in Piemonte. Il Servizio offre a questi ragazzi alloggio, protezione e tutela nel rispetto dei loro diritti (su tutti la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia) e favorisce il graduale avvio verso l’autonomia e l’inserimento nel tessuto sociale del territorio.
La struttura. La struttura può accogliere fino a 12 minori, di cui 3 posti sono destinati a situazioni di particolare fragilità. Si tratta di un’esperienza nuova per la Cooperativa, ma in generale anche per il Piemonte, a fronte di un’emergenza che prende sempre più piede a livello nazionale. Salbertrand si trova infatti vicino a Bardonecchia, attualmente luogo di passaggio di un nuovo flusso migratorio dove molti stranieri, anche minori, vengono fermati nel tentativo di varcare i confini nazionali verso la Francia.
A oggi in struttura ci sono 7 ragazzi provenienti da Nigeria, Gambia e Guinea.
L’arrivo. E’ difficile immaginare quali siano i percorsi che hanno condotto questi giovani in Italia, le loro storie, le aspettative o i desideri e quindi è importante curare adeguatamente la fase di accoglienza. Il primo obiettivo è quello di offrire loro un supporto sia materiale che relazionale, creando un clima familiare e rispettoso delle differenze religiose e culturali.
Nelle prime fasi di inserimento, i ragazzi vengono accompagnati a fare tutti gli accertamenti sanitari necessari, curando anche gli aspetti di tipo socio-psicologici, individuando eventuali e particolari fragilità che richiedano un’assistenza più specifica. In questi casi è molto importante la collaborazione con i servizi sociali e sanitari territoriali.
Nella struttura lavorano educatori, operatori di assistenza, un mediatore culturale, un insegnante di italiano e un operatore legale. Quest’ultimo si occupa di seguire le procedure relative all’identificazione del minore, alla richiesta del permesso di soggiorno da presentare nella Questura di Torino e di dare tutte le informazioni necessarie sui diritti e i doveri previsti dalla normativa, nonché sulla possibilità di richiedere la protezione internazionale, il ricongiungimento familiare e il rimpatrio assistito.
Il mediatore culturale. Questa figura svolge una duplice funzione: da una parte fornisce sostegno al percorso dei minore, dall’altra orienta il lavoro dell’équipe educativa dedicata ai ragazzi.
Le attività. Durante la settimana i minori possono seguire diversi corsi per l’apprendimento della lingua italiana. Inoltre, la Cooperativa Frassati mette a disposizione lezioni integrative: alcune seguite dal il proprio insegnante di italiano, altre gestite in collaborazione con volontari. L’apprendimento della lingua italiana è infatti molto importante per una maggiore integrazione con le realtà territoriali; a questo riguardo, sono già state avviate diverse collaborazioni con associazioni presenti in Valle, come società sportive di calcio e basket e laboratori di teatro e ballo. I riscontri sono stati molto positivi: i ragazzi hanno dimostrato voglia e interesse a entrare a far parte della comunità locale e a interagire con loro coetanei e non. Dall’altra parte, anche il territorio sta rispondendo favorevolmente e con crescente interesse a questo processo di integrazione, nonostante le prime perplessità.
La vita in casa o nella comunità. All’interno della comunità i minori contribuiscono ad occuparsi della casa: è importante che siano responsabilizzati alla gestione della vita quotidiana comune e partecipino alle attività che li riguardano. Vengono anche svolti dei laboratori interni, come ad esempio la lavorazione del legno, oppure la cura e la coltivazione di un terreno adibito ad orto.
Per ogni minore, inoltre, viene predisposto un progetto educativo individualizzato (PEI) che tenga conto delle sue aspirazioni, delle competenze e degli interessi, oltre alle eventuali informazioni raccolte dalla struttura di prima accoglienza dove risiedevano prima del loro arrivo in Comunità. Il PEI, condiviso con i Servizi, indica il percorso che il minore si impegna a portare avanti durante la permanenza nel servizio e che orienta il lavoro degli operatori.
Cosa si può ancora fare. La Cooperativa Frassati crede molto in questo progetto e in un modo di lavorare nell’ambito dell’accoglienza che sia etico e professionale, rispettoso delle fragilità e delle differenze. Per farlo, impiega molte risorse, umane ed economiche, energie e passione che gli operatori trasformano in esperienze positive e virtuose per questi ragazzi. I primi risultati sono incoraggianti, ma tanto rimane ancora da fare. È per questo che anche nel 2018 la Cooperativa Frassati ha deciso di destinare i fondi che saranno raccolti con la campagna del 5×1000 a sostegno della Comunità MSNA e delle sue attività.
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Costruiamo insieme benessere.
*NOTA: Il Decreto legislativo 18 agosto 2014 n 142 disegna il modello di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati (MSNA) definendo un percorso che si sviluppa tra prima e seconda accoglienza. La norma richiama il principio del superiore interesse del minore e la necessità di assicurare condizioni di vita adeguate alla minore età, con riguardo alla protezione, al benessere ed allo sviluppo anche sociale, conformemente a quanto previsto dall’articolo 3 della Convenzione sui diritti dell’infanzia del 20 novembre 1989, ratificata dalla legge 27 maggio 1991. Le strutture di accoglienza di secondo livello sono definite come un “servizio residenziale che, pur garantendo un’accoglienza di tipo famigliare, è caratterizzato da un intervento educativo, dove sono presenti operatori qualificati che guidano il minore in un percorso di crescita dell’identità personale e sociale favorendone la progressiva responsabilizzazione e autonomia”.