La Cooperativa Frassati – a partire dagli anni Novanta – ha iniziato a occuparsi anche di “adulti in difficoltà”, espressione questa che racchiude diversi tipi di bisogni, talvolta tra loro connessi.

In questa categoria rientrano così le patologie psichiatriche, la mancanza di una dimora stabile, le dipendenze e la mancata integrazione sociale.

Nel 1994 apre nel quartiere di San Salvario “La Nuvola Bianca”, una delle prime strutture dedicate a pazienti psichiatrici, la prima vera risposta all’applicazione della Legge 180 che aveva chiuso i manicomi, ma che non aveva pensato a strutturare dei piani di reinserimento. Alla Frassati furono affidati tutti i servizi non sanitari. Oggi la Nuvola Bianca non c’è più, ma al suo posto la Frassati ha aperto una decina di gruppi appartamento nei quali vengono ospitati circa 42 pazienti.

Nel corso degli anni, un incremento di pazienti in doppia diagnosi (ovvero con problemi di dipendenza associati a gravi disturbi di tipo psichiatrico) genera la necessità di avviare una progettualità che tratti il bisogno in maniera specifica; la risposta di Frassati è l’apertura 2004 della Comunità Viabiellaventi6 tutt’oggi funzionante. La peculiarità di questo servizio riguarda proprio la compresenza negli utenti di disfunzioni comportamentali di abuso/dipendenza e di aspetti psicopatologici; l’intervento (erogato insieme all’ausilio di medici dell’ASL) si propone di co-progettare con l’ospite stesso percorsi terapeutici, riabilitativi ed educativi con tempi e necessità individuali.

Il disagio nell’area adulti si manifesta, come già citato, in più ambiti tra cui anche quello economico e di marginalità sociale.

È targata 2000 la prima sperimentazione di servizi a bassa soglia con l’avvio della Casa di Ospitalità Notturna in Strada delle Ghiacciaie a Torino, destinata a persone senza fissa dimora. Il servizio è semiresidenziale e finalizzato a offrire uno spazio in cui trovare accoglienza (un letto e prodotti per l’igiene personale) oltre che un supporto da parte degli operatori sempre presenti. Una risposta al bisogno estremo di soggetti in povertà assoluta.

A seguito della crisi economica iniziata nel 2008, si rafforza l’emergenza abitativa per effetto della precarietà lavorativa, delle crisi familiari e dell’incipiente fenomeno dell’immigrazione. In particolare, il Piano di Zona della Valle di Susa sottolinea questa necessità e sensibilizza la cooperazione sociale a farsi carico di questo nuovo bisogno ancora non codificato. La Frassati risponde all’appello e nel 2012 apre il primo housing sociale in Val di Susa.

Nel 2015 continua l’esperienza ad Alpignano e nel 2017 inaugura a Torino un progetto innovativo chiamato So.LE Co- Housing che riunisce sotto lo stesso tetto persone desiderose di sperimentare la co- abitazione, condividendo spazi e servizi, in una struttura che ospita anche soggetti con fragilità. La commistione dell’utenza diviene così fonte di supporto e sostegno reciproci.